Pamela Diamante
Le origini, la terra, il mare
Al periodo neogenico della zona garganica, tra il tardo Miocene e il primo Pliocene, appartengono le grandi lastre frammentate di pietra di filetto rosso, proveniente da Apricena. Pamela Diamante le inserisce all’interno di strutture tubolari, a riempire verticalmente e totalmente in altezza lo spazio espositivo. Una torre infinita, elogio alla creazione e alla genesi, un elogio alla vita.
Il tracciato di sedimentazione della pietra, risultato di milioni di anni di separazione, come onda sonora: un rumore bianco, somma di tutti i rumori possibili, interpretati dall’artista in collaborazione con il composer Marco Malasomma in una traccia audio che ripercorre le ere geologiche della pietra, del mondo. Suoni subacquei e ovattati, emersi e vitali, le origini, la terra, il mare in dialogo con i flussi sonori dell’ambiente ora, arricchiti e combinati dai suoni emessi dai visitatori. Due tempi lontanissimi si incontrano.
Il tracciato sonoro e il tracciato di sedimentazione dialogano, fogli di pietra visualizzeranno grafici di frequenza-intensità, Hertz e decibel componendo una grammatica minimale. La pietra, la materia, smette di assumere forme nuove ma risuona e ci parla tramite i suoi segni primordiali.
Connessioni
Questa venue è collegata alla precedente e alla successiva ospitando opere di Luigi Presicce (Vieste) e di Lucia Veronesi (Polignano a Mare)
Pamela Diamante
Pamela Diamante (Bari, 1985) vive e lavora a Bari, dove ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti. Prima di cominciare gli studi ha prestato servizio per cinque anni nell’Esercito Italiano. Si concentra sul concetto di complessità: teoria dei sistemi, fenomeni emergenti, eventi accidentali ne costituiscono l’essenza. Recentemente ha vinto l’Artists Development Programme della European Investment Bank. Ha esposto a Milano, Roma, Teheran, Miami e all’Havana.
www.pameladiamante.it
WIP
Inaugurazione
Work in progress
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